Il Redentore

La Festa del Redentore e la sua storia: il 1938

Un ritorno alle origini della Festa del Redentore?

 

La manifestazione nel 1938 fu svolta durante l’epoca fascista e iniziò il 27 agosto con una gimkana auto - motociclistica, con i primi classificati che vennero premiati con oggetti artistici di valore.

Le donne presenti, invece, ricevettero dall’organizzazione un bel ricordo.

 

Ci fu poi l’inaugurazione del parco divertimenti di Nuoro, scandita dalle note della banda del Dopolavoro Provinciale che suonò in Piazza Vittorio Emanuele.

La serata del 27 agosto si concluse con i canti popolari sardi.

 

Il giorno successivo nel 1938 iniziò con la partenza di una gara ciclistica.

Ad allietare la mattinata della Festa del Redentore ci fu un concorso provinciale di costumi che prevedeva dei premi: 500 lire al gruppo folkloristico più numeroso a cavallo, 500 lire al gruppo più numeroso a piedi, mentre erano assegnate 200 lire al gruppo che rappresentava il più suggestivo cerimoniale di carattere sardo (nozze, battesimi, balli ecc). Erano previste anche 150 lire per la migliore coppia in costume a cavallo, oltre a 100 lire per la migliore coppia in costume a piedi. Il regime fascista, quindi, aveva a cuore la manifestazione, tanto che alcuni dei gerarchi più famosi italiani, nel 1938 assistettero alla Sagra del Redentore.

Sempre il 28 agosto, ci fu un concorso logge, balconi e terrazze fiorite, oltre ad una grande corsa di cavalli di strada, che animò quel giorno le vie centrali di Nuoro.

La serata si concluse con i canti tradizionali sardi.

 

Il 29 agosto ci fu spazio alla cerimonia religiosa, con il pellegrinaggio al monte Ortobene che partì alle 6 di mattina, e poi si celebrò la messa ai piedi della statua del Redentore.

La Festa proseguì poi con delle manifestazioni sportive: incontri di atletica, palla a tamburello e medaglie, per poi concludersi nelle vie centrali di Nuoro con uno spettacolo di fuochi d’artificio sulla collina di Sant’Onofrio, e con gli immancabili canti popolari sardi.

 

Infine, nel 1938, martedì 30 agosto a chiudere l’evento ci fu in serata il campionato provinciale di pugilato.

In quell’anno, quindi, la Festa del Redentore era un mix tra religione, sport e tradizione sarda: da lì in poi l’aspetto legato all’identità dell’isola, ossia i costumi, i gruppi di folklore, i canti e i balli sardi prevalsero sullo sport, dando all’evento quella giusta visibilità e importanza che ha anche adesso.



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