Il territorio

Francesco Ciusa, brillante scultore di Nuoro

uno dei più brillanti scultori italiani del novecento è nato a nuoro nel 1883. dopo essersi formato in toscana rientrò in sardegna per realizzare le sue opere più importanti, da 'la madre dell'ucciso' a 'la campana'

Francesco Ciusa, nato a Nuoro nel 1883, è uno degli scultori italiani più talentuosi e celebrati del XX secolo. Nato nel 1883 da un ebanista, riuscì a frequentare l’Accademia delle Belle Arti a Firenze grazie a una borsa di studio del municipio della città natale. Visse nel capoluogo toscano dal 1899 al 1903 dove ebbe modo di imparare dal pittore macchiaiolo Giovanni Fattori e lo scultore Domenico Trentacoste, stringendo amicizia con i giovani Lorenzo Viani e Plinio Nomellini. Rientrato in Sardegna si avvicinò al simbolismo e al realismo non disdegnando nel contempo le ideologie socialiste e anarchiche allora in voga che affascinavano i giovani artisti isolani.

Nel 1904 realizzò la prima esposizione nella vetrina di un negozio nuorese: tra le opere spiccava il gesso "L’acquaiola”, donna in abito tradizionale sardo. Gli anni successivi furono quelli della consacrazione: nel 1907 espose a Venezia la scultura bronzea "La madre dell'ucciso” ispirata a una donna che l’artista vide disperarsi urlante sul cadavere del proprio figlio. Al 1908-1909 risalgono "Il nomade”, "La filatrice” e "Il dormiente”: quest’ultimo gli valse il premio "Città di Firenze”. Durante la guerra fu impiegato come illustratore e negli anni successivi realizzò "La campana” e "Il ritorno”, due tra i suoi lavori più apprezzati. Nel 1940 produsse il "Fromboliere”, ultima opera prima della morte avvenuta nel 1949.

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