
LA FESTA DI SANT'EFISIO
Se a Nuoro c’è il Redentore, a Cagliari si celebra la ricorrenza di Sant’Efisio.
Ma c’è una similitudine con la tradizione che vede ogni fine agosto tantissime persone nel capoluogo di provincia sardo, ovvero numerosi gruppi provenienti da tutta l’isola sfilano per tutte le vie di Cagliari.
Ogni anno c’è da omaggiare Sant’Efisio il 1° maggio, che è anche la festa del lavoro.
Ci sono circa 65 km da percorrere in 4 giorni: per questo motivo la processione in onore del patrono di Cagliari è la più lunga in Italia.
La manifestazione è legata alla storia. La leggenda dice che nel lontano 1656 i cittadini del capoluogo sardo pregarono sant’Efisio per provare a debellare l’ondata di pestilenza che si era diffusa nell’isola: in cambio essi ogni anno avrebbero organizzato dei festeggiamenti in suo onore.
E così fu. A settembre, infatti, le tante piogge sconfissero l’epidemia e così dall’anno successivo, si iniziò a celebrare il patrono di Cagliari.
Una ricorrenza molto sentita, che coinvolge nei preparativi tutta la città migliaia di cagliaritani.
Già dal 30 aprile c’è la vestizione del Santo e l’aggiunta di gioielli in oro offerti come ex voto. Ma è il 1° maggio che si celebra la festa, con un’imponente processione che coinvolge circa 5500 persone che sfilano per le vie di Cagliari con i loro costumi tradizionali, recitando il rosario o cantando il ‘ goccius’. E poi non mancano i cavalieri che fanno da apripista all’arrivo del cocchio che porta la statua di sant’Efisio, la quale viene poi trasferita in un camion militare fino alla località di Maddalena Spiaggia. Qui a rendere omaggio al Santo ci sono i fedeli di Capoterra.
Successivamente la statua riprende il suo cammino nel occhio trainato da buoi, per giungere fino alla chiesetta di Su Loi, e poi a Villa d’Orri dove viene celebrata la benedizione eucaristica.
La giornata si conclude a Sarroch: qui il simulacro del Santo viene deposto e trascorre la notte. Per le strade di Cagliari fino al 4 maggio ci sono processioni in onore di Sant’Efisio che si concludono quando intorno alle 23 la statua a ritorno nella chiesa di Stampace.
Migliaia di fedeli onorano sant’Efisio, i costumi, i cavalieri, insomma una festa che ha in comune una cosa con quella del Redentore di Nuoro: una forte tradizione che deriva dalla storia e che si mescola efficacemente con la religione.