Il Redentore

L'atmosfera della Festa religiosa del Redentore

Tutti gli anni è così: si respira sempre un’atmosfera magica durante la f esta religiosa del Santo Redentore. Il 29 agosto è come quello dell’alba del 1900, quando iniziò a Nuoro la processione in onore della statua che poi è arrivata fino ai giorni nostri.

 

Lo sanno bene i pellegrini che a centinaia partono dalla Cattedrale della città sarda, alle 6 del mattino affrontano la via crucis che li porta fino al monumento.

 

Una grande folla per certi versi inattesa, che rappresenta i vecchi e i nuovi drammi della Sardegna intera.

Sono tantissimi, infatti, i giovani che si inerpicano nel 7 chilometri di cammino che portano al Redentore.

Alle 8 la prima messa di giornata, ma la giornata è lunga.

 

I fedeli di Nuoro, dopo due ore di cammino, al contrario di quanto avviene nei paesi del circondario, non trovano neanche il tempo per bersi un caffè, a dimostrazione che loro a questa festa ci tengono particolarmente e non vogliono mai mancare al loro momento di contatto vero e partecipato con la loro religione, che in questo giorno così sacro è sintomo di identità.

Anche i malati ci sono: quelli che non possono assistere direttamente all’evento si collegano sulle frequenze di radio Barbagia, emittente della diocesi, che trasmette la messa in onore del Redentore.

 

Davanti alla folla assiepata nel prato in cima al Monte Ortobene, si assiste alla messa celebrata dal vescovo di Nuoro.

Emozioni a non finire, anche perché nel corso degli anni si consentito ai disabili di essere presenti: le persone con le sedie a rotelle possono raggiungere anche loro il Redentore, mentre prima venivano portate in braccio da amici o parenti per salutare Cristo.

 

Piccole grandi, cose che piano piano si perfezionano: ad esempio, un’altra novità è che la comunione può essere distribuita alle persone celiache.

 

Rispetto, devozione e anche no al vandalismo. In un’edizione della Festa, un giovane che voleva compiere il viaggio a cavallo, è stato subito fermato: poteva danneggiare la scalinata che porta al Redentore.

 

 

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