Il Redentore

FESTA DEL REDENTORE: TANTO BELLA DA STREGARE LA SCRITTRICE DELEDDA

Per contribuire alla realizzazione della statua del Redentore che dal 1901 sovrasta la città di Nuoro, fu fondamentale l’influenza positiva di tutta la stampa locale.

In particolare "La Sardegna Cattolica” quotidiano di Cagliari, si diede da fare, e riuscì a raccogliere qualcosa come circa 15 milioni di lire, una somma davvero importante per dare impulso ad una festa che piano piano è diventata parte integrante della cultura del territorio di Nuoro.

Anche la famosa scrittrice Grazia Deledda si è mossa in favore della manifestazione: ecco alcune delle sue parole riportate in una lettera pubblicata sul giornale "L’Unione Sarda” nel 1901:

"Come si sa - dice Grazia Deledda - la statua viene a costare non poche migliaia di lire, ma siamo a buon punto. Un comitato di signori di Nuoro, si riunisce per raccogliere dei fondi. Io sono qui a Nuoro per qualche giorno e mi rivolgo ai signori di Cagliari e di tutta la Sardegna, perché vogliano anch’essi prendere parte all’opera generosa delle signore nuoresi: inviare un oggetto per contribuire alla realizzazione della statua”

Lo straordinario spettacolo della statua del Redentore, che sovrasta il monte Ortobene e la sua inaugurazione viene così descritta nel 1901 dal sacerdote e scrittore Giovanni Antonio La Mura:

”Sfilava la processione, per i sentieri a spirale, fra i grandi elci e i tronchi neri bruciati dalla folgore, e ricorderete, o buoni fratelli, la melodia della lode e del salmo. L’arciprete canonico Pasquale Lutzu, commosso, tremante, prima d’incominciare il sacrificio della Messa, benedì con voce melanconica, il simulacro divino. La gioia della folla era giunta al delirio.. La montagna rossa di corsetti e, a intervalli, bianca per le bende candide come ali di colomba, vibrava di un tremito sonoro, un palpito solo. Genuflessa, tutta un’onda umana, simile a marea che si agita tempestosamente battendo la scogliera, guardava dalle alture e fin sui lecci, piangente, commossa, buona, desolata, piena di pentimento e di speranza...”

Finalmente si poteva dire con certezza che era nata la festa del Redentore, che è diventata, nel giro di poco tempo, una delle manifestazioni religiose e turistiche più importanti della Sardegna, facendo cambiare rapidamente anche la città di Nuoro: da piccolo borgo di pastori e contadini, a terza provincia dell’isola.

Il mutamento sociale si toccava con mano vedendo le gare automobilistiche, i saggi ginnici, il parco dei divertimenti e soprattutto l’istituzione della "Sagra del Costume”e poi negli anni’30 il territorio del monte Ortobene divenne una località di villeggiatura.

Infine, gli anni 50’ hanno sancito che la festa del Redentore diventasse uno dei più importanti appuntamenti del folklore sardo che è rimasto immutato fino ai giorni nostri, con visitatori che giungono da ogni parte del mondo per ammirare questa manifestazione.


(Nella foto: un ritratto del Nobel per la Letteratura Deledda. Fonte: www.rai.tv)

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