Nuoro, l'Atene della Sardegna?
L'affascinante itinerario tra storia, arte e cultura
Nuoro è l’Atene della Sardegna? No, di certo! Ma è altrettanto vero che la quantità di musei e di conoscenze culturali sono davvero impressionanti. Ancor più resi importanti dalla posizione, al Centro della Sardegna, che l’ha resa per secoli, impermeabile alle novità culturali. Nell’altro secolo, alla fine dell’Ottocento che c’è stato un fiorire di iniziative, strano, dapprima incomprensibile, ma via via, sempre più tumultuoso. Nuoro, l’Atene della Sardegna? L’affermazione, col dovuto rispetto, non risulta esagerata, tanto più che si è in clima di festeggiamenti per Grazia Deledda, che cambiò la letteratura italiana e fece diventare famosa proprio Nuoro, quale sua patria, una fama ben meritata che si scopre solo andandovi di persona per vedere portici, case antiche, fattorie, sul prossimo della città. E poi il monteOrtobene, che è la croce e la delizia dei nuoresi. Peggiora il microclima ma è bellissimo e nella stagione dell’estate, si apre a scenari incommensurabili. Da lassù, con una vista buona e molta fantasia si vede il mare, si vede il mondo che si staglia ai piedi dell’Ortobene. Nuoro non è stata mai un comune potente, non ha conquistato terre, manifestando, in fieri, una robusta filosofia di pace, di tolleranza, incarnata da ultimo, da Grazia Deledda, ma anche diFrancesco Ciusa, che è stato scultore di grande qualità. E la stessa Festa del Redentore, altro non rappresenta che la voglia di una città di sollevarsi insieme al suo Redentore, al suo Cristo.