Il territorio

I tesori del Museo del Costume di Nuoro

A Nuoro si trova il maggiore museo etnografico della Sardegna, con tre piani di esposizioni che raccontano il patrimonio storico-artistico dell'isola, con oltre 8mila pezzi fra abiti, gioielli, manufatti tessili e lignei, armi, maschere e oggetti d'uso dell'economia agricola e pastorale. 

Tutta la storia della Sardegna

Fra i tanti musei di Nuoro - dal Man a quello dedicato al Premio nobel per la letteratura Grazia Deledda - ce n'è uno che in fondo racconta un po' tutta la Sardegna. Si tratta del Museo del Costume, la maggiore raccolta etnografica dell'isola, tornato a nuova vita alla fine del 2015 dopo un lungo restauro, ma nato negli anni Trenta, almeno a livello progettuale, e realizzato alla fine degli anni Cinquanta e i Sessanta sul colle di Sant'Onofrio, nelle forme di un villaggio immaginario. Oggi il percorso espositivo si articola inundici sale permanenti e otto temporanee (comprensive di spazi per la ristorazione, l'organizzazione di workshop, concerti, convegni e spettacoli) disposte su tre piani, dopo aver superato l'ingresso in cui campeggia un grande tappeto disegnato sulle mattonelle che riproduce la Sardegna. Sala dopo sala e piano dopo piano sfilano le raccolte di abiti, gioielli, armi e oggetti d'uso, strumenti musicali, le maschere e i costumi tipici del carnevale, per un totale di circa 8mila reperti straordinari. 

La Sardegna di Thomas Ashby 

Fino al 18 marzo 2018, al Museo del Costume di Nuoro sarà allestita la mostra 'La Sardegna di Thomas Ashby. Paesaggi Archeologia Comunità. Fotografie 1906-1912', un'occasione per scoprire l'isola di oltre 100 anni fa grazie a 600 fotografie scattate da Thomas Ashby, nominato direttore della British School agli inizi del secolo e giunto in terra sarda su invito di Antonio Taramelli, soprintendente alle Antichità della Sardegna e allora direttore del Museo Archeologico di Cagliari. La mostra, promossa dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico in collaborazione con Carlo Delfino Editore e la British School at Rome, è curata dall’archeologa Giuseppina Manca e propone rare immagini d'epoca che ritraggono i dolmen di Macomer e Birori, della Barbagia e dell’Ogliastra, Cagliari e il Sulcis, le terme di Fordongianus.

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