La sagra del redentore: la tradizione
Festa del Redentore: un secolo di festeggiamenti
Quando nel 1901 papa Leone XIII scelse il monte
Ortobene, che domina Nuoro, per collocarvi una gigantesca
statua del Cristo Redentore, non solo i nuoresi, ma tutti i sardi
decisero di festeggiare il 29 agosto con solenni celebrazioni religiose e
laiche per mantenere vive sia la fede sia le tradizioni isolane.
Una festa laica all'insegna del folclore
Le celebrazioni laiche prendono il via prima del 29 agosto con
diversi eventi, ma si raggiunge il clou alla domenica immediatamente
precedente o successiva alla ricorrenza quando si tiene la sfilata. Per
le vie sfilano oltre tremila figuranti abbigliati con i costumi
tradizionali delle diverse località dell'isola mentre intonano canti in
sardo. Il lungo corteo giunge in Piazza Vittorio Emanuele dove si dà il
via ufficiale ai festeggiamenti con canti e balli popolari.
Le celebrazioni religiose
Il 29 agosto è dedicato alle celebrazioni religiose che prendono il
via di buonora quando i fedeli si riuniscono davanti alla cattedrale per
partire in pellegrinaggio a piedi fino alla cima del monte Ortobene,
dove si trova il Redentore. La processione, con carri trainati da buoi e
fedeli in costumi tradizionali che intonano canti sacri in sardo,
giunge alla meta dopo un paio d'ore per la celebrazione di una messa
solenne.