Il territorio

S'Iscravamentu, la Pasqua di Nuoro

Per Pasqua 2018 a Nuoro rivivono due fondamentali tradizioni: il rito della deposizione di Cristo dalla croce - S'Iscravamentu - e la preparazione delle casadinas, dolci a base di formaggio raccontati anche dal Premio Nobel Grazia Deledda

S'Iscravamentu e 'S'Incontru' a Nuoro

Cambiano le date ma la suggestione della Pasqua in Sardegna resta sempre la stessa. Per domenica 1 aprile 2018 in tutta l'isola sono in programma tante manifestazioni dal cuore arcaico, dalle processioni dei Misteri all'incontro tra le statue raffiguranti Gesù e la Madonna ai riti della deposizione dalla croce. Fra questi ultimi, in quel di Nuoro si distingue S'Iscravamentu, che da anni si ripete secondo un preciso cerimoniale curato dalla Confraternita di Santa Croce. Nella cattedrale del capoluogo viene rappresentata, interamente in lingua sarda, la deposizione del Cristo dalla Croce, che poi viene portato in portato in processione fino alla chiesetta di Santa Croce, nell'antico quartiere di Santu Predu, dove resta in esposizione per i centinaia di fedeli presenti. L'indomani mattina la statua viene portata nuovamente in processione per incontrarsi con quella della Madonna, partita dalla chiesa delle Grazie, per il rito che qui prende il nome di 'S'Incontru'

Le casadinas di Grazia Deledda 

Oltre alla devozione religiosa e popolare, altra 'usanza' caratteristica della Pasqua di Nuoro è il dono a parenti e amici delle tipiche 'casadinas', cestini di pasta sfoglia ripieni di ricotta conosciuti con il nome di 'pardulas' nella Sardegna meridionale. Una bontà di cui racconta anche il Premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda nel suo 'Tradizioni popolari di Nuoro', ricordando anche la tradizione di donarla al parroco che benediva le case. "A Pasqua, cioè nel Sabato Santo appena cominciano a squillare le campane, l’aria rintrona di spari d’allegria e i ragazzi gridano: Bibu est Deu, pro su dispettu de su zudeu! (vivo è Dio per il dispetto del giudeo!). Ed in ogni casa si fanno sas casadinas (schiacciate di pasta), dentellate, con gli orli rivoltati e contenenti del formaggio fresco impastato con sale e zafferano, e sas pizzinnas d’obu (le ragazze d’uovo) che sono strane figurine in forma di un bimbo fasciato, con un uovo in testa e due o tre mandorle ficcate lungo il dorso. Per Pasqua si usano regalare, oltre le casadinas, agnelli e carne. Ed al sacerdote che va a benedire le case si getta una moneta d’argento entro il secchiello dell’acqua santa, e un pane e casadinas nella bisaccia recata appositamente dal sagrestano”.

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