'Su filindeu', a Nuoro si fa la pasta più rara del mondo

Da almeno 300 anni, a Nuoro e dintorni si prepara 'su filindeu', pasta a base di farina di semola, acqua e sale lavorata in forma di sottilissimi fili. Talmente bella da essere raccontata pure da un servizio della tv inglese Bbc.

Di madre in figlia

Fare la pasta a mano può essere un'arte raffinatissima. E talmente suggestiva da diventare protagonista persino di un servizio televisivo della tv inglese Bbc. È accaduto a Nuoro, dove oggi come 300 anni fa si prepara 'su filindeu', raro tipo di pasta artigianale di farina di semola di grano duro, acqua e sale 'tessuta' in forma di sottilissimi fili, secondo una ricetta tradizionale tramandata di madre in figlia. Dopo essere stati tirati, i 'fili di Dio', così vengono chiamati, vengono stesi a seccare in tre strati sovrapposti e leggermente incrociati su un canestro circolare di foglie di asfodelo essiccate, fino a formare una pasta che sembra in tutto e per tutto una delicata ragnatela. I fili, una volta spezzati, vanno cotti nel brodo di pecora e serviti con una spolverata di formaggio pecorino grattugiato.

Il premio dei pellegrini

Nel Nuorese - e praticamente nel resto della Sardegna e del mondo - sono solo tre le persone in grado di fare 'su filindeu', piatto preparato soprattutto in occasione della Festa di San Francesco, che si tiene nel paese di Lula in ottobre, in onore dei 1500 pellegrini che ne raggiungono il santuario dopo un cammino di 30 chilometri. Un patrimonio 'culturale' da valorizzare, inserito nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali e tutelato dalla Fondazione Slow Food, che si può tentare di replicare se si ha una certa abilità manuale. Oltre a lavorare per bene l'impasto bisogna tenere d'occhio le proporzioni: le donne che lo preparano lo suddividono in panetti di circa 100 grammi poi ridotti in cilindri, tirati e ripiegati più volte fino ad ottenere una grande quantità di filamenti sottili, circa 256 per ogni porzione da 100 grammi di impasto.