Il territorio

L'età giudicale a Nuoro

L'età giudicale a Nuoro coincide con il periodo successivo alla caduta dell'Impero Romano d'occidente ed al dominio dei Vandali. Con l'annessione della Sardegna all'Impero bizantino, avvenuta nel 548 grazie all'abilità politica e strategica di Giustiniano I, l'intera isola venne suddivisa in quattro regni o giudicati, ovvero quello di Cagliari, Arborea, Torres e Gallura. A capo di ogni giudicato si trovava un giudice, nominato per rappresentare l'imperatore bizantino, fino alla conquista dell'autonomia dall'Impero d'oriente, raggiunta intorno all'anno 1000. Il quartiere di San Pietro, a Nuoro, custodisci importanti testimonianze dell'età giudicale. Qui, infatti, è stata ritrovata una tomba bizantina ricca di lance ed altri reperti bellici dell'epoca.

Il ruolo politico dei giudicati
Nel corso dell'età giudicale a Nuoro, così come negli altri regni di Sardegna, si assistette alla riorganizzazione della Chiesa, attraverso l'arrivo di un gran numero di monaci benedettini che si insediarono nei monasteri sardi sparsi per le varie diocesi. Dal punto di vista politico, ciò portò all'instaurazione di un rapporto di stretta alleanza con il Vaticano. A Nuoro e nei vari giudicati della Sardegna sorsero in questo periodo numerose chiese ed abbazie, realizzate secondo i dettami dello stile architettonico romanico, ed ammirabili ancora oggi.

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